Ser.re Aff.moPaolo Gualdo.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.rIl S.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
1057**.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Pisa, 26 novembre 1614.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 184. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio,
A stare nel letto io vedrò Giove a nascere, perchè nella casa dove io abito, che è in via Fasoli, ho fatta assettare una stanza giusto a proposito: ma per hora bisogna haver pacienza con questi desperatissimi tempi e nugoli Peripatetici.
Di nuovo non ho altro che scrivere, se non che l'humanista(224) ha fatto il suo principio conforme alla speranza et al gran concetto che di lui si haveva: mi si mostra amorevolissimo, e vole che io legga a certi suoi nepoti. Ho principiato a leggere a certi Sig.ri Cievoli et altri, e non mi mancano scolari.
Desiderarei, se V. S. mi può favorire, un occhiale di questi piccoli per un gentilhuomo, padrone della casa dove io habito: in contracambio mandarò a V. S. due propositioni geometriche, una per il Padre D. Serafino, e l'altra per il primo ordinario, pregandola a castigarle.
Il Sig.r Pier Francesco(225) li bacia le mani; et io la suplico a favorirmi di dire a Gio. Batta(226) che ho riceuto il vino ben condizionato e 'l cannone rotto, e che io sto in via Fasoli, dove potrà indrizzare il piede dell'occhiale. Facciami grazia ancora di mandare in Badia al Padre D. Adeodato una copia di Lettere Solari, le quali saranno da lui inviate a Piacenza. Mi scusi se son troppo importuno, e mi comandi dove mi conosce buono a servirla, chè sa bene quanto li devo.
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