A' giorni passati voleva dir messa in Duomo, come sacerdote della Madonna.
Io son alle mani con il Padre Predicatore de' Bernabiti, affezionatissimo alla dottrina di V. S., e m'ha promesso certi passi di S. Agostino e d'altri Dottori in confermatione del sentimento dato da V. S. a Giosuè(264). Quando gli haverò, li manderò; in tanto attenda a risanarsi, e vada in villa. Noi qua havemo come una primavera. Li bacio le mani e me li ricordo obligatissimo.
Pisa, il 6 di Gen.o 1615.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Ser.re
D. Benedetto Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Fil.o e Mat.co di S. A.
Firenze.
1070.
LUIGI MARAFFI a GALILEO in Firenze.
Roma, 10 gennaio 1615.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 193. - Autografa.
Molt'Ill.re Sig.r mio Oss.mo
Dello scandolo seguito(265) n'ho sentito infinito disgusto, et tanto più che l'autore n'è stato uno frate della mia religione(266), poichè per mia disgrattia sto a parte di tutte le bestialità che possono fare et che fanno trenta o quarantamila frati. Qua volò subito la nuova, non pure dal P. Antifassi(267), ma innanzi da due diversi gentilhuomini. Ancora che io sapessi la qualità dell'huomo, attissima a essere smosso, e le condittioni di chi l'ha forse persuaso, ad ogni modo non harei creduta tanta pazzia, tanto più che il medesimo P. Antifassi mi dette certa speranza che non harebbe parlato. Qua chi lo porta ha per male che si sia sparsa, et che universalmente a' buoni et savi sia dispiaciuta, dubitando che non gli sia inpedimento di servire il Sig.r Cardinale Arrigone(268) di teologo, come intendo che trattavano suoi amici et parenti.
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