La supplico con tal opportunità a ricevermi nel numero de' sui servitori et a farmi partecipe della sua gratia, mentre io col fine bacio a V. S. affetionatamente le mani.
Da Roma, li xvij di Gen.ro 1615.
Di V. S. molto Ill.reSer.re Devot.mo
Nicolò Tassi.
1074**.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Pisa, 21 gennaio 1615.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. III, T. VIII, 2, car. 40. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Col.mo
Mando a V. S. Ecc.ma le tre seguenti osservationi delle constitutioni Medicee, la prima delle quali, perchè havendone io tenuto poco conto per essere poco atta alla correttione, è incerta, senza le misure, havendone io persa la nota; le altre due sono essatte.
[vedi figura 1074.gif]
Ieri mattina fui favorito da Monsig.re Rev.mo Sommaia, quale m'invitò a pranso in compagnia del Cav.r Girolami(280) del Sig.r Cosimo Ridolfi, dell'humanista(281), e di Giovanni alchimista; nel qual congresso, dopo essersi beuto, per instanza di Monsignore, alla sanità di V. S. Ecc.ma e dopo essersi fatta da tutti quei Signori honoratissima rimenbranza dei meriti e valor suo, l'alchimista toccò non so che dell'opera di Simon Mario(282): della qual materia fui forzato, con quei termini che si conveniva, a dar piena contezza di questo fatto a quei Signori, quali mostrorono di restar poco sodisfatti dell'impertinenza del chimico, il quale si mostrò d'haver ben letto sì il titolo e forsi qualche parte del libro del Mario, ma ignorantissimo delle osservazioni di V. S. e quasi maligno laudatore del Todesco per defraudar le lodi a chi le meritava.
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