Favoriscami dire a Gio. Batta(287) che mi mandi la lista delle mutationi della Dieta, e solleciti il stampatore, perchè qua son tormentato per questa scrittura(288). Mi conservi nella sua gratia, e attenda a risanarsi, lasciando ogn'altro pensiero da parte. Michele li bacia le mani, et io li prego ogni bene dal Cielo.
Pisa, il 28 di Gen.o 1615.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Ser.re e Dis.lo
D. Benedetto Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e Padron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Filosofo e Mat.co di S. A.
Firenze.
1076*.
FEDERICO CESI a GALILEO in Firenze.
Acquasparta, 2 febbraio 1615.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. IX, car. 233 e 233b. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.
Molt'Ill.re Sig.r mio Oss.mo
Sono due settimane che scrissi tre lettere in una volta a V. S., e li mandai l'anello per il S.r Pandolfini(289), consegnato al procaccio: non so se l'habbia ricevuto. Mi sarà caro me lo facci intender quanto prima, e non havendolo ricevuto, facci ogn'opra per ricuperarlo.
Non m'è potuto ancora capitar nelle mani il libro d'Appelle. Ho ben visto nel catalogo della fiera auttunale di Francforte che v'è inserto il titolo, come mando qui incluso. V. S. s'imagini come sto con desiderio di veder che razza di fondamento habbiano queste sue contrattioni o ellipsi(290) solari.
M'è ben hora appunto stato mandato di Roma un'operetta di stanze sopra le stelle e macchie solari scoperte col nuovo occhiale. L'authore di questa è un Sig.r Lorenzo Salvi, gentilhuomo Senese(291). Non l'ho ancor veduta, se non che in una guardata ho visto che parla anco di V. S., ma non quanto si converebbe, e mette Appelle a parte nel'invention delle machie.
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