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      Prima io le dirò che se V. S. Ecc.ma vuole che tra noi corrino lettere ogni settimana, non deve restare di scrivere anco ogni settimana, seben vedesse restar per una volta differita da me la risposta, perchè io all'incontro le prometo di non mancare dalla mia parte, non tanto per compiacer lei, quanto per dar gusto a me stesso con leggere le sue lettere, tanto a me più care di qualunque altre, quanto che l'affetto mio verso di lei e la stima che io faccio della sua persona avanza di gran lunga ogn'altra.
      Il Padre Mastro Paulo sta benissimo, per gratia di Dio, et sempre che mi vede vuole sapere di lei. Il S.r Mula si trova podestà a Verona, ma spero fra pochissimi giorni vederlo di qua. Il S.r Veniero sta bene, et l'ama al solito. Il S.r Francesco Moresini, a Dio piacendo, sarà di ritorno di Candia fra due over tre mesi. Infati la compagnia è viva e sana e di buona voglia, et altro non desidera, per colmo de' suoi contenti, che la presenza di V. S. Ecc.ma, la quale non potendo in persona sodisfare al nostro desiderio, può almeno con sue lettere consolarci.
      Occhiali lunghi, o migliori de' primi, non mi sono capitati, o sia perchè al maestro non ne siano reusciti, o anco perchè è gran tempo che non lo solicito, nè maneggio canoni. Quando l'aere s'indolcisca e si possano tener senza incomodo le finestre aperte, dissegno attendervi qualche volta; et se mi capiterà cosa buona da novo, farò parte con lei.
      La condota del S.r Cremonino non è stata rinovata fin hora. Il S.r Procurator mio padre tiene pessimo conceto della sua persona, credendo che egli con la sua dottrina dell'anima habbia impresso l'ateismo in molta gioventù(295); il qual conceto pare che sia divolgato assae tra la nobiltà, onde molti lo giudichino huomo scandaloso, imprudente et indegno di essere confirmato nello Studio di Padova.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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