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      Et io so quel che mi dico: perchè la sua opinione quanto a quei fenomeni della luce e dell'ombre della parte pura e delle macchie, pone qualche similitudine tra 'l globo terrestre e 'l lunare; un altro cresce, e dice che pone gl'huomini habitatori della luna; e quell'altro comincia a disputare como possano esser discesi da Adamo, o usciti dell'arca di Noè, con molte altre stravaganze ch'ella non sognò mai. Sì che l'attestare spesso di rimettersi all'autorità di quei che hanno iurisditione sopra gl'intelletti humani nell'interpretationi delle Scritture, è necessarissimo per levar questa occasione all'altrui malignità. Parrà bene a V. S. che io voglia far troppo il savio seco: perdonimi per gratia, e gradisca l'infinito affetto mio che mi fa parlare. Avvisimi pure all'occasione, e comandimi con libertà: più affettuoso amico e servitore di me, V. S. qui troverà difficilmente, e forse non molti di più efficacia e prontezza. Quando l'è incommodo per la sua sanità lo scrivermi di proprio pugno, vagliasi della mano d'altri, o facciami scrivere: io sono servitore obligato, nè meco ci vanno cerimonie.
      Mons.r Gualdo si ricorda servitore a V. S., e cercherà servirla per conto de gl'Apelli smascherati(312). Indugiai a rispondere alla lettera che mi mandò pe 'l S.r Principe Cesis, perchè speravo poterla presentare in sua mano; ma, per quanto intendo, la lontananza sua di Roma anderà molto a lungo. A questa ultima sua non ho potuto prima rispondere, perchè non mi fu recapitata prima di lunedì.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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