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      Discorro seco queste cose della persona mia, acciò ella, che è savia et prudentissima, vedendo il fonte dal quale provengono i miei gusti, dal medesimo, che è abbondantissimo, con le machine della sua prudenza facia scaturire anco per lei un nuovo rivo di felicità, dandomi, per mia consolatione maggiore, spesso nuova delle inondationi che seguiranno. Et tanto basti hora in questo proposito.
      All'istrumento per misurar li temperamenti(341) io sono andato giornalmente aggiongiendo et mutando, in modo che quando havessi a bocca et di presenza a trattare con lei, potrei, principiando ab ovo, facilmente racontarle tutta l'historia delle mie inventioni(342), o, per meglio dire, miglioramenti. Ma perchè, come ella mi scrisse et io certamente credo, V. S. Ecc.ma è stata il primo auttore et inventore, perciò credo che gli istrumenti fatti da lei et dal suo esquisitissimo artefice avanzino di gran lunga i miei; onde la prego con prima occasione scrivermi qual sorte di opere fin hora ella habbia fatto fare, che io le scriverò quel di più o di meno che fin hora s'è operato di qua; et toccando in ogni nostra lettera alcuna cosa in questo proposito, io le scriverò alcune mie imperfette speculationi, le quali da perfetissimo suo giuditio et intiligenza saranno senza studio, et ancora con gusto, perfettionate. Quello che si fa inventore di questi stromenti(343), è poco atto, per non dir in tutto innetto, per instruirmi conforme al bisogno et desiderio mio, sì come io vanamente mi sono affaticato a dargli ad intendere la cagione de gl'effetti che si vedono in alcuni de' miei istrumenti (dirò così) compositi et moltiplicati.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





S. Ecc