Qui non si trova il libro di Apelle(344), nč questa ultima fiera sono stati librari Venetiani in Francfort. Se V. S. Ecc.ma mi darą maggior lume, procurerņ di servirla.
      Vetri lunghi della bontą che ella desidera, non si sono fatti certamente fuor che due, come intendo, esquisitissimi, che ha havuti l'Ill.mo S.r Vicenzo Gussoni, che fu ambasciator in Savoia, et li fece lavorare di un suo vetro che cavņ di uno specchio rotto, del quale ne ha fatto fare ancora molti altri esquisitissimi pił corti; nč č possibile cavarglieli dalle mani. Egli professa che superino di gran lunga la bontą del mio; tuttavia Maestro Antonio, che li lavorņ, mi dice non esservi differenza.
      Č ritornato da Verona l'Ill.mo S.r Agustin da Mula, al quale sono stati rubati tutti i suoi; credo che ne farą lavorare con estraordinaria diligenza. Io non mancherņ valermi dell'occasione per mandarne uno almeno costģ, poichč la forma č mia. Et per fine le prego dal Signor Dio ogni prosperitą et contento.
     
      In Venetia, a 15 Marzo 1615.
      Di V. S. Ecc.maTutto suo
      G. F. Sag.
     
     
     
      1097.
     
      BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
      Pisa, 18 marzo 1615.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. IX, car. 247. - Autografa.
     
      Molto Ill.re Sig.r mio Oss.mo
     
      Scrissi per l'ordinario passato(345) a V. S. Ecc.ma, dandoli conto del cortese avviso fattomi dall'Ill.mo Sig.r Arcivescovo, et insieme la pregai a nome suo che mi mandasse la lettera(346) inviatami sin l'anno passato sopra il portar la Sacra Scrittura in quistioni naturali, e particolarmente intorno al passo di Giosuč. Di novo la suplico del medesimo favore, poichč di novo S. S.ria Ill.ma me n'ha fatto instanza; e ieri in particolare fui con lui per cittą in carrozza, e trattandomi di questa materia, mi disse che il Padre Gori, predicator qua nel Duomo, biasima et ha biasimato il brutto termine usato dal Padre Caccini(347). Mons.r Sommaia mi fa instanza della scrittura; mostra portarmi singolarissimo affetto et alle cose mie, e desidera ancora di veder la lettera et insieme quest'altra scrittura che V. S. ha per le mani(348).