Insomma, per non le replicar lo stesso, si discorsero ragioni assai simili a quelle che nell'altra mia lettera io le toccai da parte dell'Ill.mo S.r Card.1 Barberino. Non ho fin qui parlato con alcuno che non giudichi grande impertinenza il volere che i predicatori entrino su pe' pulpiti a trattare, fra le donne e 'l popolo, dove è sì poco numero d'intelligenti, materie di cattedra e tanto elevate.
Intendo esser uscito ultimamente un libretto, stampato in Napoli, che tratta non esser contraria alle Scritture Sacre et alla religion cattolica l'openione del moto della terra e della stabilità del sole(354). È ben vero che per entrar, come le ho detto, nelle Scritture, il libro corre gran risico nella prima Congregatione del Santo Offitio, che sarà di qui a un mese, d'esser sospeso. Farò il possibile per trovarne uno e mandarglielo, avanti che segua altro. Se ci sarà niente di nuovo, ne farò subito avvisato V. S.
Ricevei la sua lettera hiersera, et hoggi la giornata è stata tutta impiegata col S.r Card.1 Dal Monte, con Mons.r Dini e col P. F. Luigi Marrani per questo servitio: però non ho potuto andare ancora a far reverenza al S.r Principe Cesis, come farò quanto prima. V. S. mi conservi la sua benevolenza, e credami in verità che io ambisco come titolo di molta gloria l'essere amato da lei; alla quale humilissimamente inchinandomi, prego da Dio vera tranquillità d'animo e felicità.
Di Roma, il dì 21 di Marzo 1615.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo. Firenze
Devot.mo Ser.reGio.
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