Desidererei intendere il miglioramento della sua sanità, quanto al restante essendo certo che l'eminenza del suo merito sia per trionfare d'ogni invidiosa detrattione. E facendole con la debita humiltà affettuosissima reverenza, prego Dio per ogni sua contentezza maggiore.
Di Roma, 28 di Marzo 1615.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo. Firenze.
Devot.mo et Obblig.mo Ser.reGio. Ciampoli.
Fuori: Al molt'Ill.re et Ecc.mo S.re e P.ron mio Col.moIl S.r Galileo Galilei.
Firenze.
1104*.
FRANCESCO BONCIANI a GIO. GARSIA MILLINI [in Roma].
Pisa, 28 marzo 1615.
Cfr. Vol. XIX, pag. 311 [Edizione Nazionale], Doc. XXIV, b, 8).
1105*.
PIERO DINI a GALILEO in Firenze.
Roma, 3 aprile 1615.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXIV, n.° 30. - Autografa.
Molto Ill.re S.r mio Oss.mo
Non è stato possibile che io mi sia abboccato ancora con l'Ill.mo Bellarmino con agio proportionato al bisogno di V. S., ma ho differito a farlo di questa settimana. Intanto al S.r Principe Cesi ho fatto vedere, con molto suo gusto, la lettera che ella ultimamente mi scrisse(367); e per assicurarla della ricevuta di essa, e non altro, gli rispondo così brevemente com'ella(368) vede. E gli bacio affettuosamente le mani, con pregargli felicità.
Di Roma, li 3 d'Aprile 1615.
Di V. S. molto Ill.reS.r Galileo.
Ser.re Aff.moP. Dini.
Fuori: Al molto Ill.re S.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
Firenze.
1106.
BENEDETTO CASTELLI a [GALILEO in Firenze].
Pisa, 9 aprile 1615.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 219. - Autografa.
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