Il che occorre ancora a quelli che, partendosi da Firenze, vanno a S.n Giacopo di Galitia in peregrinaggio, i quali ritrovandosi a cavallo, qualche volta o per capritio o per bisogno fanno una carriera avanti il compagno, overo arrestano adietro due tiri di arcobuggio, ma però ogni sera si trovano all'osteria all'istessa tavola: così questi istromenti alterandosi alquanto per minimi accidenti, s'alterano più e meno secondo che più o meno sono esposti a detti accidenti, o per la vicinanza dei fori delle stanze, o delle persone, o dei lumi etc.; oltrechè essendovene alcuni più grossi, altri più sotilli di vetro, è da credere che non tutti si alterino nell'istesso tempo, onde, facendosi alcuna mutatione nel temperamento dell'ambiente, il più sotile è primo a sentirla et dimostrarla. Ma ne gl'istromenti di canella sottilissima, come quelli di V. S. Ecc.ma, creda pure che anco la viscosità dell'acqua et del vino fa variatione; onde mi sono apigliato ad istrumenti di tanta grandezza, che quando si leva di soto il vaso, la canella si svoti. Un'altra volta le scriverò alcun altro particolare, et per fine li baccio la mano.
Il S.r Gagio(381) è qui in camera, et mi sturba, et io non voglio che vedi ciò che scrivo; però queste mie le reusciranno forse troppo confuse, havendo io la mente occupata in più parti.
In V.a, a 11 Ap.e 1615.
Di V. S. Ecc.maTutto suo
G. F. Sag.
La posta ventura li scriverò circa quel giovane che ella mi propone(382).
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Tengasi un gozzo voto sopra 'l fuoco, e dalla bocca (che sia angustissima) osservisi con una volandina se esca lo spirito igneo continuamente.
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Firenze Giacopo Galitia S. Ecc Gagio S. Ecc Sag
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