Intanto V. S. dall'aggiunta lettera(387) potrà vedere l'umore di questi Signori; e io a questo Padre, in ricompensa d'altre sue cortesie, ho dato la lettera di V. S., che ancora non l'ho lasciata in altre mani che del S.r Principe Cesis. Scusimi V. S. di quello che non ho fatto per lei; e le bacio le mani, con pregarle felicissime feste e ogni altro bene.
Di Roma, li 18 di Aprile 1615.
Di V. S. molto Ill.eS.r Galileo.
Ser. Aff.moP. Dini.
In vedendomi il S.r Card.le Barberino, mi disse spontaneamente queste parole: Delle cose del S.r Galileo non sento che se ne parli più; e se egli seguiterà di farlo come matematico, spero non gli sarà dato fastidio.
1113**.
PIERO DINI a GALILEO in Firenze.
Roma, 20 aprile 1615.
Autografoteca Morrison in Londra. - Autografa.
Molto Ill.e S.r mio Oss.mo
Scrissi sabato sera quanto m'occorse, e di poi mi trovo la gratissima di V. S. delli 14 corrente, rallegrandomi che m'habbia scritto per segretario: così vorrei che ella facesse tutte le scritture o la maggior parte.
Passato domani proccurerò d'essere con l'Ill.mo Bellarmino, al quale soggiugnerò ancora le cagioni del mio indugio, acciò non credesse che V. S. havesse stentato a mettere insieme quelle dottrine etc.
Mi ricordo servitore a V. S.; e trovandomi occasione straordinaria d'apportatore, son brevissimo, tanto più che il mio catarro non mi lascia fare quel che vorrei. Il Signore la feliciti.
Di Roma, li 20 d'Aprile 1615.
S.r Galileo.
Ser. Aff.moP. Dini.
Fuori: Al molto Ill.e Sig.r mioIl S.r Galileo Galilei.
| |
Padre Principe Cesis Roma Ill Galileo Dini Card Barberino Galileo Firenze Morrison Londra Ill Oss Ill Bellarmino Roma Galileo Dini Ill Sig Galileo Galilei
|