Firenze.
1114*
PIERO DINI a GALILEO in Firenze.
Roma, 25 aprile 1615.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 223. - Autografa.
Molt'Ill.e S.r mio Oss.mo
So che V. S. con ragione aspetta di sentir da me l'esito del negoziato con quell'Ill.mo(388); ma la mia voce, con havermi tenuto nello stato scritto più tempo ch'io non credevo, n'ha tutta la colpa, e son ancor qui dov'ella sente. Ho ben parlato al S.r Falconieri(389), che mi dice non saper più di quello ha scritto costà, nè meno haverne sentito più favellare; il che credo verissimo per sè stesso, e ancora perchè feci capitale di quanto scrissi di bocca dell'Ill.mo Barberino(390): e hora, per buona gionta, dico che il Padre Matematico (non mi ricordo del nome), compagno e in compagnia del P. Grembergero, venne due dì sono alla volta del mio cocchio, che andavo a messa, dicendomi con grande allegria: "Mi rallegro che le cose del S.r Galileo sono accomodate"; ma non volsero dirmi più, forse perchè ero con gente da loro non conosciuta. Aggiungo questo contrassegno: che il S.r Filippo Arrighetti m'ha parlato più d'una volta, da poco in qua, di certa maniera ch'io veggo che egli ha caro ch'e' si creda che egli habbia parlato di questo negozio poche volte e come Aristotelico, e non per aderire per picca ad alcuna fazione, e simili cose dirà costà; ma da me V. S. se ne vaglia solo per suo avviso, acciò non si creda che io voglia troppo sottilizzare sopra le parole degli amici. Gli altri non sono appresso di me in tanta stima; però non parlo di loro.
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