Hora sto travagliando di uno di diametro de palmi 14, et per esser difficile far la tazza di rame in quella perfettione che deve stare, ancor non č riuscito perfetto alcuno, poichč ritrovo mille occasioni che li cristalli non riescono, et particolarmente per la parte piana non perfetta et per le vene della pasta, oltre l'imperfettione della parte convessa et della tazza di rame, che non sia uniforme circolare per tutti li versi; il che ancor nel torno č difficile a fare, tanto pių che qui pochi vi sono maestri tornitori, oltre che nč meno il torno fa perfetto. Hora, sė perchč io la riverisco, come che sia lei degnissima di esser da tutti riverita per le sue virtų et cortesie, sė perchč sono anco invitato dalla Institutione, che me le fa esser pių servitore et affettionato, ho voluto salutarla et ricordarle che le vivo servitore et ammiratore della sua virtų, et anco augurarle questo et altri mille anniversarii della Institutione nostra(429) felicissimi, che Nostro Signore a V. S. conceda goderli con salute, come anco al nostro Sig.r Prencipe Ecc.mo et Institutore, con li altri fratelli Lincei. Et per non tediarla, finisco et le basio le mani, con pregarle salute et lunga vita.
Di Napoli, li 14 d'Agosto 1615.
Di V. S. molt'Ill.e et Ecc.maS.r Galilei.
Aff.mo Ser.reFabio Colonna Linceo.
Fuori: Al molt'Ill.e et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei Linceo.
Fiorenza.
1135*.
FEDERICO CESI a [GALILEO in Firenze].
Tivoli, 25 agosto 1615.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car.
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