211. - Autografa.
Molt'Ill.re e molto Ecc.te Sig.r mio Oss.mo
Tengo la gratissima di V. S. delli 8 del presente, e perchè mi trovo ne' soliti travagli(430), scusarà la mia brevità. Le scritture(431) tardorno un poco ad andar in mano del Padre(432), per haver sicuro inviamento; onde ancora non ho nova le siano capitate, che presto l'haverò, per esser mandate con ogni diligenza. Egli havea intenzione di scrivere, come già io accennai a V. S.(433); non so hora come si sia risoluto a maggior impresa. Io lo persuaderò secondo la mente di V. S.; intanto nelle lettere che m'ha scritte non m'accenna altro. V. S. m'ami e mi commandi, e mi tenga per quel'obligatissimo che le sono. Bacio a V. S. le mani.
Di Tivoli, li 25 d'Ag.o 1615.
Di V. S. molt'Ill.reAff.mo per ser.la sempre
F. Cesi Linc.o P.
Bacio le mani alli S.ri compagni, pregando il present'anno(434) felice a tutti, chè il passato veramente è stato travaglioso. Includo doi del S.r Stelluti(435).
1136**.
LUCA VALERIO a GALILEO [in Firenze].
Roma, 10 settembre 1615.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. IX, car. 260. - Autografa.
Molto Ill.re S.r mio Oss.mo
Oltre al venire a rallegrarmi con V. S. dell'anniversaria memoria dell'institution Lincea, come fo, mi congratulo altresì della sua sanità, che da più d'uno ho intesa; onde V. S. continuerà li pellegrini suoi componimenti: chè quanto alli miei studi, da tanti et così strani impedimenti sono stati interrotti, che se non fusse il nome di Linceo e 'l suo fine che mi pungesse, havrei, credo, sdrucita l'amicitia co' libri et con la penna, solo attendendo a quel che più mi importa per lo mio principal fine.
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Ill Ecc Sig Oss Padre Tivoli Ill Cesi Linc Stelluti Firenze Ill Oss Lincea Linceo
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