Una sol cosa voglio conferire: che io tengo, conforme il mio solito, un casino qui appresso, dove, per custodia ho una mora, con un'altra persona bianchissima di anni 18, nè posso far di meno di non mandar per diversi miei servigi il mio cameriero ad esso casino; et facendo per le settimane continue venir essa custode a stare nelli miei mezadi, io non vorrei che essendo il camariero più giovane di me, pensasse farmi servigio a supplir per conto mio: però se il giovane facesse il lascivo o havesse del vistoso, non voglio tentar la fortuna. Hor, havuto riguardo a questo avvertimento, mi farà gratia V. S. Ecc.ma trattar co 'l Bellini, et parendo a lei buono, potrà inviarlo subito, promettendogli fin tre ducati il mese et buon trattamento, conforme l'uso ordinario della città et delle miglior case. Mando qui inclusa(439) certa polizza che io feci scrivere al presente mio cameriero: sarà bene che quest'altro la vedi et consideri, acciò, venuto qui, non si lamentasse di lei o di me. Aspetto subito risposta.
Mess. Camillo andò col S.r Zaccaria(440) in Cadore, et è restato al suo carico: ha detto di farlo allegramente et di contentarsi di tutto, havendogli il S.r Zaccaria più tosto protestato che dica liberamente la sua volontà, offerendosi, quando non gli piacesse servire, di rimandarlo a spese nostre fino a Firenze: ha risposto voler restare, et così è restato. Vederemo ciò che ne seguirà. A noi è riuscito il giovane molto buono: dubbitiamo che quegli altri fattori et famigli, che sono parte di loro di natura contraria, siano per far qualche cattivo uffitio.
| |
S. Ecc Bellini Zaccaria Cadore Zaccaria Firenze
|