Io me ne son contentato molto volentieri, perchè, havendolo sempre tenuto in concetto d'huomo da bene et che stima l'honore et la coscienza, mi persuado che con la presenza et voce sua renderà buon conto di sè, et ribatterà agevolmente le opposizioni che gli vengono fatte. In questa parte io stimo che egli non habbia bisogno della mia protezzione, sì come non prenderei mai a protegere qualsivoglia persona che pretendesse ricoprire col mio favore qualche difetto, massimamente di religione o d'integrità di vita; ma l'accompagno solamente a V. S. Ill.ma con questa mia lettera, acciò che ella, vedendolo volentieri come mio grato et accetto servitore, si contenti di favorirlo per il giusto, e particolarmente in haver l'occhio che egli sia udito da persone intelligenti et discrete et che non diano orecchie a persecuzioni appassionate e maligne: perchè quando egli, conforme alla speranza che io ne ho, sarà trovato netto da ogni sorte di sospizione la quale possa macchiare la sua virtù, tengo per certo che V. S. Ill.ma sia per fare stima più che ordinaria di lui e riceverlo nella benevolenza et grazia sua, con dargli maggiore animo di continuare i suoi studii et condurre a fine le sue opere, le quali si può credere che accresceranno honore et reputazione a lui, et giovamento ed utile all'universale. Et con questo bacio a V. S. Ill.ma affettuosamente la mano.
1144**.
COSIMO II, Granduca di Toscana, a PAOLO GIORDANO II ORSINI in Roma.
Firenze, 28 novembre 1615.
Arch. Orsini in Roma. II, D. Prot.
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