XIII. - Autografa la sottoscrizione. Nella Filza Medicea 87 dell'Arch. di Stato in Firenze, a car. 284, si ha la minuta, dettata da CURZIO PICCHENA, di questa lettera.
Ill.mo et Ecc.mo Sig.re, mio Nipote Amat.mo
Venendo a Roma il Galileo matematico per l'occasione che V. E. intenderà da lui, ho voluto accompagnarlo con questa mia lettera all'E. V., sì perchè ella sappia che egli viene con buona licenza et grazia mia, come per pregarla a vederlo volentieri et favorirlo in tutto quello che gli possa occorrere. Et sapendo V. E. quanto egli sia virtuoso et meritevole et da me amato, stimo superfluo di allungarmi da vantaggio in raccomandargliene, poichè ella lo farebbe anche senza esserne richiesta da me. Et le bacio la mano.
Di Fiorenza, a' 28 di Novembre 1615.
Di Vostra Eccellenza
A M.r Paolo Giordano.
Aff.mo zio per servirlaIl Granduca di Toscana.
1145*.
[COSIMO II, Granduca di Toscana,] ad ALESSANDRO ORSINI [in Roma].
[Firenze, 28 novembre 1615].
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 87, car. 284. - Minuta dettata da CURZIO PICCHENA.
Al S.r abate Orsino.
V. S. Ill.ma è naturalmente tanto inclinata alla virtù, et conosce così bene il merito e valore del Galilei matematico, che, venendo egli hora a Roma per l'effetto che V. S. Ill.ma intenderà da lui, io stimavo superfluo di raccomandarlo al suo favore et alla sua protezione; ma nondimeno non ho voluto lasciarlo venire senza l'accompagnatura di questa mia lettera, la quale almeno servirà a me per occasione di ricordare a V. S. Ill.ma il mio solito desiderio di servirla.
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