Mio Signore.
1151.
FRANCESCO MARIA DEL MONTE a COSIMO II, Granduca di Toscana, [in Firenze].
Roma, 11 dicembre 1615.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XV, car. 52. - Autografa la sottoscrizione.
Sereniss.mo S.r et P.ron mio Col.mo
Il Galilei matematico è tanto mio amico, che per questo rispetto solo, et per la cognitione che ho del suo valore, mi sarei mosso a prestargli ogni sorte di servitio; ma per l'avvenire mi troverà tanto più pronto ad aiutarlo et proteggerlo dove sarà bisogno, quanto che il commandamento di V. A. S. mi si converte in violenza. Con che le ricordo la mia solita constantissima servitù, et le bacio humilissimamente le mani.
Di Roma, li xi di Xmbre 1615.
Di V. A. S.
L'A. S.ma di Toscana.
Obl.mo Ser.re Vero
Il Card.le dal Monte.
1152.
GALILEO a [CURZIO PICCHENA in Firenze].
Roma, 12 dicembre 1615.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV, car. 56. - Autografa.
Ill.mo Sig.re e Pad.ne Col.mo
Non posso per ancora dare avvisi particolari a V. S. Ill.ma circa i progressi delle cose mie, ma solo in generale, da quello che mi posso accorger d'havere operato negl'animi di tutti quei Signori con i quali mi sono abboccato, mi confermo gagliardamente nella speranza che la sincerità mia non sia per restare oppressa da chi malignamente ha cercato e fa forza di progiudicarmi. La mia venuta qua è stata sommamente laudata da tutti questi Ill.mi e Rev. mi Prelati a i quali sin hora sono stato a far reverenza, e oltre a loro anco da tutti gl'amici miei, che desiderano il mantenimento della reputazion mia.
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