Il che essendo qui il fine, bacio vivamente a V. S. Ecc.ma le mani(461), pregandola delli desiderati et dolci sui comandamenti.
Di Graz, 31 Decembre 1615.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maObblig.mo Ser.re
Onofrio Castelli.
Fuori: A V. S. Ecc.ma(462)
1158.
GALILEO a CRISTINA DI LORENA in Firenze.
[Firenze, 1615].
Cfr. Vol. V, pag. 309-348.
1159*.
[PAOLO ANTONIO FOSCARINI (?) a GALILEO].
[1615-1616].
Bibl. della R. Accademia dei Lincei in Roma. Cod. Volpicelliano A, car. 169r.-171t. - Di mano del sec. XVII.
Dovendo io scrivere il mio parere in questa opinione con quella debita circospettione che si conviene, non mi pare bene ch'io per hora mostri esser talmente inclinato a quella, che altri giudichi ch'io faccia (per modo di dire) prevenire l'atto della volontà a quello dell'intelletto; e potendo vestirmi in qualche guisa in questa controversia l'habito di giudice, non devo vestirmi quello della parte. Perciò mi sono deliberato di fare che l'opra mia(463) sia una disputa overo discussione, nella quale, ordinatamente procedendo, io incominci da principio a separare le cose più certe et ammesse da tutti dalle più incerte et controverse, dico fra Tolomaici et Copernicani, over Peripatetici e Pittagorici; et venendo all'opinione Copernicana, io distingua in quella ciò ch'è più probabile da quello che pare meno probabile, e questo in tutte quelle materie (o siano filosofiche o astronomiche) le quali si veggono essere antecedenti o consequenti o concomitanti o che habbiano qual si sia connessione con lo stabilimento del sistema mondano.
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