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      Ma se l'aere che contiene le nubi si muove dell'istesso moto della terra, per che cagione anco le nubi non si muovono dell'istesso moto? E se mi adduce per cagione il vento, io dirò che è maggiore l'impeto che porta il natural moto dell'aere insieme con la terra, che non è qualsivoglia impeto di vento: poichè essendo la circonferenza dell'aere più ampia di quella della terra, se la terra fa ottocento miglia l'hora o più, l'aere ne farà forse mille e cinquecento; alla quale velocità nissun vento, per impetuoso che sia, può arrivare. Nondimeno che l'aere non si muova all'istesso moto della terra, pare che lo manifesti espressamente l'osservatione poco avanti detta dal Butero, dell'uniformità del vento levantino sotto la linea equinottiale nel mar Pacifico, il qual vento mostra l'aere andare contro il moto della terra, il che non è altro che quel poco di resistenza che fa l'ambiente aere al velocissimo moto della terra. Se dunque l'aere non si muove al moto della terra, anzi per la resistenza piutosto all'incontro di lei e del suo girare, e la terra fa ottocento miglia l'hora e più, che vuol dire che veggiamo talvolta una e due o più hore le nubi nell'istesso luogo e nell'istesso sito nell'aere senza alcuna mutatione? Questa ragione astringe molto più sotto la linea equinottiale che in altra parte, perciochè il maggiore circolo che faccia la terra, e nel maggiore spatio trapassi, è l'equinottiale: gli altri circoli che ella fa verso tropici e verso i poli, essendo sempre minori e minori, non richieggono in lei tanta velocità; onde la terra nel suo moto nictimerino (come dal greco lo denomina il Copernico) sotto i tropici non fa ottocento miglia l'hora, come gli fa sotto l'equinottiale, ma di gran lunga ne fa molto meno, e poi assai più meno sotto i circoli arctico et antarctico; ma sotto i poli direttamente ne fa tanto pochi (secondo la distanza o vicinanza de' poli), che vi è luogo che non solo non ha bisogno di far la terra ottocento miglia l'hora, come fa sotto l'equinottiale, ma apena in tutte 24 hore non fa mezo miglio.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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