Il mio casino è fatto l'arca di Noè, et è ben monito d'ogni sorte di bestie, nè mi manca altro che questa sola.
Nel Friuli habbiamo una guerra formalissima, et per gratia di Dio va il nostro essercito ingrossandosi di bellissima gente, oltre quello che forse molti si credevano. L'esito di questi motti è nella mente divina; poi che non desiderando altro la Republica ch'esser liberata dalle continue et insopportabili ingiurie di Uscocchi, in conformità della promessa fatta da Cesare, non so vedere quali possino essere i suoi fini et speranze, incontrando, piutosto che essequire, di ricever danni et ingiurie et addossarsi una guerra nella quale, per quanto si può scorgere, non può avanzar altro che publicar al mondo una hereditaria et ingiusta mala volontà verso la Republica. Mi sarebbe caro intendere ciò che se ne discorre costà. Che sarà fine di queste, augurando a V. S. Ecc.ma dal Signor Iddio sanità et contento.
In Venetia, li XI di Marzo 1616.
Di V. S. Ecc.maS.r Galilei.
Tutto suoG. F. Sag.
Fuori: Al molto Ill.re S.r Oss.moL'Ecc.mo S.r Galileo Galilei.
Al Giardino de' Medici.
Rac.ta al S.r Ruggiero Ruggieri,
M.ro delle poste di Toscana.
Roma.
1189.
GALILEO a [CURZIO PICCHENA in Firenze].
Roma, 12 marzo 1616.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV, car. 66. - Autografa.
Ill.mo Sig.re e Pad.ne Col.mo
Già ho dato conto(526) a V. S. Ill.ma della determinazione presa dalla Congregazione dell'indice sopra il libro del Copernico, che è che la sua opinione non sia concorde con le Scritture Sacre, e però vien sospeso donec corrigatur; e la correzzione si haverà presto, nè sarà toccato altro che un luogo della prefazione a Papa Paol 3°, dove egli accennava la sua opinione non contrariare alle Scritture, e si rimoveranno alcune parole nel fine del cap.
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