Fu iersera S. S. Ill.ma e Rev.ma qui al Giardino(543), accompagnato da i SS.i Card.li Monte e Orsino; vedde con diligenza il palazzo e tutto il resto, e mostrò restarne molto satisfatto. Qui hebbi oportunità di baciarle di nuovo la veste, e per quanto compresi dal ragionamento di S. S. Ill.ma, non gli sarà discaro che io la serva mentre si tratterrà qua, nel che io mi sono dichiarato prontissimo ad ogni suo cenno, e tale ordine tenere da S. A. Ser.ma: però in questo particolare mi anderò governando secondo che vedrò l'inclinazione e 'l gusto di S. S. Ill.ma, pensando in questo modo di fare anco la volontà di loro A. Ser.me, al cenno delle quali io sono sempre prontissimo. Intanto mi sento in necessità di fare un poco di purga, ma la farò leggiera e breve.
Si trova qui il Rettor di Villa Hermosa(544), secretario dell'Ecc.mo Conte di Lemos(545), di ordine del quale mi è venuto a trovare; e tra le altre cose haviamo trattato della mia invenzione della longitudine(546). Fra 6 giorni torna a Napoli, e di lì passa subito in Spagna, onde mi penso che mi bisognerà rattaccar quel filo che già fu promosso, di consenso del S. G. D., pure in questa materia(547): ma non moverò niente senza nuovo assenso di S. A., nè senza il consiglio e favor di V. S., come meglio a suo tempo gli dirò a bocca, non potendo, come ho detto, scrivere a lungo senza nocumento. Gli bacio reverentemente le mani, insieme col S. piovano Scarperia(548), e la supplico a continuarmi la sua grazia et a favorirmi di qualche suo comandamento.
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