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      Volevo risponderle la passata settimana, ma la strettezza del tempo, congionta con le occupationi mie, non me l'ha permesso; procurai nondimeno trovar li vetri desiderati da V. S. Ecc.ma, il che non essendomi riuscito, consignai a quell'amico suo alcuni pochi che mi trovavo tra li miei, i quali mi parvero migliori de gl'altri, stimando che con questi, seben non potesse dar intiera sodisfattione ad alcun amico suo meritevole et galant'huomo, le dovessero almeno riuscir commodi per liberarsi dalle importune instanze di qualche indiscreto, che per avventura si persuade che ella con la sua benedittione possi trasformare i vetri delle finestre in questi per vedere da lontano. Quando ella havesse troppo carica da così fatte persone, crederei haverne in pronto tra li miei una dozina, per liberarsi dalla seccagine di costoro, et gli li mandarò ad ogni suo cenno. Il Bacci l'altr'heri me ne diede 22 di quarte 8, riusciti (diceva egli) eccellentissimi in una quantità di 300 lavorati da lui. Io gl'ho fatti vedere et veduti, nè tra questi n'ho ritrovato più che tre che a mio giudicio meritino nome di buoni, ancorchè non in tutto perfetti. Di questi le ne mando un paro, essendomi il terzo stato levato con l'auttorità da chi fu presente a vederlo. Maestro Antonio specchiaro s'è affaticato invano tutta questa settimana; m'ha detto nondimeno che spera avanti la speditione di queste darmene uno di 14 quarte assai buono. Se così sarà glie lo invierò con le presenti, et procurerò per la settimana ventura haver alcun'altra cosa.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





S. Ecc Bacci Antonio