Nicolò Antonio Stelliola Lynceo.
A me par spediente, con ogni prudenza fare avvisati li Signori che governano il mondo, che coloro che cercano metter dissidio tra le scienze et la religione siano poco amici dell'una et dell'altra parte; stando che la religione et la scienza, essendo ambe divine, sono di conseguenza concordi. Et per quanto intendo, è stato in Napoli un Iesuita, cognominato il P. Staserio, che si è molto affatigato in seminar dette zizanie; et è verisimile, perchè in detto Padre sono di pari l'arroganza et la ignoranza.
Fuori: Al molto Ill.e et Ecc.mo Sig.reIl S.r Galileo Galilei, Patrizio Firentino et Lynceo.
Roma.
1205**.
ALESSANDRO ORSINI a [COSIMO II, Granduca di Toscana, in Firenze].
Roma, 1° giugno 1616.
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea, 3796, n.° 133. - Autografa.
Ser.mo Sig.r mio Oss.mo
Se ne ritorna da V. A. il S.or Galileo Galilei, con l'havere qua non solo con la sua presenza disfatte tutte le calunnie evidenti de' suoi avversarii, ma ancora con essersi acquistata somma reputatione appresso questi Illu.mi Cardinali, i quali hanno sommamente stimato d'havere occasione di conoscere più intimamente le sue virtù. E perchè di questo ne tocca ancora parte a V. A., per la particolare protettione che ella tiene di così degno virtuoso, et a me per gl'ordini datimi in questo affare da V. A., ho stimato mio debito dargnene minuto ragguaglio; mentre per fine la supplico ad honorare la mia servitù de' suoi comandamenti, de' quali mi pregio sopra ogni altra cosa. E qui bacio a V. A. affettuosamente le mani.
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