Di Roma, il p.o di Giugno 1616.
Di V. A.
Aff.mo et Obbl.mo Serv.reIl Card. Orsino.
1206*.
PIERLUIGI CARAFFA a GIO. GARSIA MILLINI in Roma.
Napoli, 2 giugno 1616.
Cfr. Vol. XIX, pag. 323 [Edizione Nazionale], Doc. XXIV, b, 19).
1207.
FRANCESCO MARIA DEL MONTE a COSIMO II, Granduca di Toscana, [in Firenze].
Roma, 4 giugno 1616.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XV, car. 59. - Autografa la sottoscrizione.
Sereniss.mo S.r et P.ron mio Col.mo
Ritornandosene il Galileo, Matematico di V. A. S., il quale nel venir qua mi fu raccommandato da lei, ho voluto accompagnarlo con questa mia, et significare a V. A. S. come ei si parte di qua con sua intiera reputazione et con laude di tutti quelli che hanno trattato seco, poi che si è toccato con mano quanto a torto era stato calunniato da' suoi nemici, li quali, come afferma egli medesimo, non hanno havuto altra mira che di pregiudicargli ne la gratia di V. A. S. Io, che molte volte ho parlato con lui et ho anco sentito quelli che sono consapevoli di quanto è passato, assicuro V. A. S. che ne la sua persona non è da imputarvi un minimo neo, et egli medesimo potrà dar conto di sè et reprimer le calunnie de' suoi persecutori, havendo in scritture tutto quello che gli è occorso di produrre. Ho voluto darne conto a V. A. S., affinchè la mia testimonianza non lasci luogo in lei a le persuasioni degl'inimici del Galileo, li quali è da credere che non siano per desistere da le machine, non havendo per questa via conseguita la loro intentione. Et a V. A. S. bacio humilissimamente le mani.
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