Che sarà fine di queste, bacciando a V. S. Ecc.ma affettuosamente la mano.
In Venetia, a 27 Agosto 1616.
Di V. S. Ecc.maEcc.mo Galilei.
Tutto suoG. F. Sag.
Fuori: Al molto Ill.re S.or Hon.moL'Ecc.mo S.or Galileo Galilei.
Firenze.
1220.
FEDERICO CESI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 3 settembre 1616.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 10. - Autografa.
Molt'Ill.re Sig.r mio Oss.mo
Rendo duplicato e con tutto l'animo a V. S. l'annuo saluto, e prego N. S. Dio conceda felice corso alla nostra impresa e communi studii, e liberi me affatto da ogni molesta occupatione e briga, acciò possa con ogni opra impiegarmi in essa conforme al desiderio e debito mio.
Mi trovo tutto involto nelli preparamenti nuzziali, sendo sempre più contento di questo accasamento; e sarebbe mia compita consolatione il potere anco sodisfare alli miei oblighi e volontà, col trasferirmi almeno con una scorsa costì. V. S., che sa le mie cose domestiche, sa anco quanto poco mi lasciano promettere e disporre di me stesso: sappia anco fermamente, che mentre non mi riesce, a me dole più che ad alcuno; e quanto più mi sarà trattenuto, più anco sarà il dispiacere che sentirò di questi noiosi viluppi che m'impediscono, quali spero pure superare. Intanto supplisca V. S., testificando sempre della mia mente e desiderio di servire.
La novità celeste di Saturno(598) m'è veramente stata d'ammirazione e gusto, e n'ho dato parte a molti amici, quali meco staranno aspettando con desiderio intendere che la continuazione delle osservationi discopra qualche cosa di più, e V. S. ne faccia subito participare di questi suoi mirabili scoprimenti et invenzioni.
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