Sollicitarò la publicatione dell'espurgatione(599), ch'hormai i negotii della Corte cominciaranno a frequentarsi. V. S. si ricordi quanto le son servitore e quanto desideroso mi commandi. Bacio a V. S. le mani di tutto core.
Di Roma, li 3 Settembre 1616.
Di V. S. molt'Ill.reAff.mo per ser.la sempre
F. Cesi Linc.o P.
1221.
GIOVANNI FABER a GALILEO in Firenze.
Roma, 3 settembre 1616.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 12. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re et Padron mio Oss.mo
Mi ho da rallegrare con V. S. doppiamente, et che lei, felicemente giunta nella patria sua, la gode, et che è giunta al giorno dell'instituto felicissimo della nostra Academia. Iddio la faccia vedere et godere moltissimi anni questa commemoratione, et arrichisca per lei il mondo di novi fenomeni come fa, sì come hieri il Sig.r Prencipe mi ha dato parte di quelli nella stella di Saturno, che io non mancarò di commonicare subito con l'amici et inimici nostri, acciochè non possino levare questa gloria a V. S. Li manderò ancora al Sig.r Cardinale Borromeo(600), curiosissimo di queste novità, col quale ho contratto qualche servitù per mezzo del P. Terrentio(601), che di presente si trova col P. Nicolò in Augusta. Et non occorrendomi altro a dire a V. S., con ogni divoto affetto gli baccio le mani.
Di Roma, alli 3 di 7mbre 1616.
Di V. S. molt'Ill.reDivotiss. Ser.
Gio. Fabro Lynceo.
Fuori: Al molt'Ill.re Sig.r et Padron mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei, Mathe. et celeberrimo Lynceo.
Firenze.
1222**.
GIOVANNI FABER a [FEDERIGO BORROMEO in Milano].
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