Roma, 3 settembre 1616.
Bibl. Ambrosiana in Milano. Carteggio del Card. F. Borromeo. Cod. G 228 Inf., car. 165. - Autografa.
Ill.mo et R.mo Sig.r Padrone Colendissimo,
Sono debitore a V. S. Ill.ma et Rev.ma della risposta ad una sua letera, non giorni, nè settimane, ma mesi, et confessarei in ciò haver peccato gravemente, se non havessi voluto portar il debito rispetto a V. S. Ill.ma, non comparendole dinanzi con letere di poco momento, atteso che non ho mai havuto materia conveniente. Ma hora mi si presenta occasione di un aviso che hieri mi ha mandato a casa il Sig.r Principe Cesi, datogli per letere dal Sig.r Galileo, il quale al solito suo, come curioso Lynceo, ha scuoperto un altro nuovo fenomeno nella stella di Saturno. L'istesse parole del Galileo mando qui inserite a V. S. Ill.ma, come Prencipe letteratissimo et ammirator delle cose nove celesti. Ho speranza che per mezzo di questo instrumento visorio habbiamo d'arricchire la philosophia et mathematica. Se altro il Sig. Galileo soggiunge, io di man in mano darò conto diligentissimo a V. S. Ill.ma, la quale in tanto potrà communicare questa novità con li mathematici di là....
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Non voglio restare di significare a V. E. un nuovo et stravagante fenomeno osservato da me da alcuni giorni in qua nella stella di Saturno, li due compagni del quale non sono più due piccioli globi perfettamente rotondi, come erano già, ma sono di presente corpi molto maggiori, et di figura non più rotonda, ma come vede nella figura appresso [vedi figura 1222.gif], cioè due mezze ecclissi (sic) con due triangoletti oscurissimi nel mezzo di dette figure, et contigui al globo di mezzo di Saturno, il quale si vede, come sempre si è veduto, perfettamente rotondo(602).
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