Venezia, 10 settembre 1616.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 59. - Autografa.
Molto Ill.re S.r Ecc.mo
Gran disgratia è stata quella dell'ucelino Indiano(607), et certamente fatale, poichè in Aleppo tre ne giunsero in una stessa gabbia, et nel mutarli di stanza, avanti che io li potessi vedere, uno sgratiato fugì di mano a chi n'havea la cura et cade in bocca ad un'altra maledetta gatta. Però, dovendosi ubbedire ai cieli, conviensi portar anco quest'ultimo accidente con patienza.
Io ringratio V. S. Ecc.ma de' cagnoli(608), che sopra modo mi riusciran cari; ma non mancherò di dirle che desidero più tosto differire ad haverli, che metterli a manifesto pericolo di perderli per viaggio, essendo io informato che muoiono facilmente(609) quando non siano condotti da persona pratica et diligentissima. Onde io prego V. S. Ecc.ma metter molto studio per attender occasione della venuta di persona discretta, che s'interessi nel nostro desiderio et si prendi briga per condurli sicuramente; et se questa fosse alcun corriero, condottiero di robbe o altro mercenario, V. S. Ecc.ma gli prometti una terminata et buona mancia quando giongano qui sani et salvi, che pagarò volentieri la taglia. Per questo rispetto si converrà aspettare che i cagnoli di qualche giorni habbiano fornito di prendere il late, et mangino francamente. È stato bene havergli fatto scavezzo il muso leggiermente, poichè, volendoli per razza, mi è più caro non havergli debilitata la natura, sì come non intendo che si faccia con l'astinenza et in particolare con l'usarli a poco cibo masticato, piacendomi questi animali che mangino di tutto, come fanno anco i mastini.
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