Tuttavia cessino queste contese e questi tribunali, e si rimetta la cognitione della causa al suo giudice, ch'è V. S. medesima. Io le confesso di havere havuto per le mani più di venti telescopi, e tutti giudicati buoni e che intorno a gli oggetti di quagiù hanno data qualche sodisfatione, e coi quali ho vista la luna anfrattosa et i quattro Medicei, e massime col mio, che per telescopio ordinario è molto buono; ma di due soli ho havuto maggior gusto che degli altri: il primo de' quali hebbi per qualche giorno dal S.r Galanzone Galanzoni, gentilhuomo di questa città, che si trovava e si è trovato a' servigi dell'Ill.mo S.r Card.le di Gioiosa(612), passato ultimamente a miglior vita, et era l'occhiale di quell'Illustrissimo; il secondo, fatto in Vinetia a mia requisitione e mandatomi, machina di dodici pezzi, lunga soverchio, e molto sconcia a maneggiarsi. Con questo ho visto il corpo di Giove molto maggiore che con tutti gli altri, e parimenti i Pianeti Medicei; ma non arriva a mostrarmi Saturno triforme, come V. S. lo vede et io debbo credere essere così fermamente: me lo figura bene in forma ovata, quale essa lo mostra lineato nel suo libro delle macchie nel sole(613). Venere cornicolata non ho possuto vedere, perchè il giorno apunto che detto telescopio mi capitò, l'Agosto dianzi passato, si coperse ella sotto i raggi del sole; e perchè molte notti sono poi state oscure di nuvole, e quando pure erano chiare, lo splender grande della luna mi toglieva la Galass
ia, non ho fatta sperienza in quella; ho però congetturato, che non mostrando le tre stelle di Saturno, meno mi haverebbe di quel cerchio latteo certificato.
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