Pertanto supplico a V. S. che negotii questo col G. Duca, e mi n'avvisi quel che deve succedere e che farsi. Resto al suo comando, e sto quasi in libertà, e desidero vederla, e prego Dio per lei.
Nap., 3 di 9mbre 1616.
[vedi figura 1231.gif]Fuori: A Galileo Galilei,
Filosofo e Mathem.co del G. Duca.
Fiorenza.
1232**.
GIOVANFRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 12 novembre 1616.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 255. - Autografi la sottoscrizione e l'indirizzo.
Molto Ill.re S.or Ecc.mo
Già due giorni solamente ho ricevute le sue de' 22 e 29 del passato, le quali mi sono state portate per mano del portalettere da Udine; perciò sarà bene per l'avenire, per evitare così fatto disordine, che V. S. Ecc.ma invii le sue lettere al M.co S.or Giulio Caopenna alla bolla, che esso me le farà capitare(632) subito sicuramente.
Circa il suo Discorso del flusso et refflusso del mare(633), scorso da me, posso dire, a volo, non posso dirle altro se non che il principio trovato da lei è sotillissimo, verissimo e neccessario con tutte le consequenze considerate da lei, stante l'hipotesi del motto della terra et sua rivolutione et stante la natura de' proggetti et fluidi, per la quale non pure si verrificarebbe il flusso et refflusso sensibile de' mari, ma ancora l'insensibile dell'acque che sono rincchiuse in minime caraffine, le quali, proportionatamente alla loro grandezza, neccessariamente devono sentire l'accelleramento et rittardatione del motto della terra, e per consequenza patire i loro minimi et insensibili flussi et refflussi.
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