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      E qui umilissimamente inchinandomegli, gli bacio la veste, e dal Signore Dio gli prego il colmo di felicità.
     
     
     
      1235.
     
      GALILEO ad ORSO D'ELCI [in Madrid].
      [Firenze], 13 novembre 1616.
     
      Dal Tomo III, pag. 133-136, dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.° 1201.
     
      13 Novembre 1616.
     
      Mando a V. Ecc. l'esplicazione in genere del mio trovato(643), insieme colle due lettere per gli Illustriss. ed Ecc. SS. Duca di Lerma e Conte di Lemos(644). Ora mi è paruto necessario soggiugnere a V. Ecc. alcuni particolari, per servirsene secondo che gli parrà l'occasione ricercarlo nel maneggio di questo negozio.
      E prima, V. Ecc. levi pure con resolutezza ogni dubbio che altri potesse mettere sopra la verità e sicurezza del principal fondamento dell'opera: perchè, se tutto(645) ciò che hanno conseguito i periti di queste professioni ne' passati tempi, è stato mediante il benefizio degli eclissi lunari, benchè così rari nè in tutto accomodati a prestarci quella esattezza di cui siamo bisognosi, non dovrà mettersi dubbio sopra il poter cavar benefizio mille volte maggiore da questi altri accidenti celesti, mille volte più frequenti e mille volte più puntuali di detti eclissi; oltrechè il dubbio sarà da me levato immediatamente col mostrare il fatto di sera in sera, e le stelle ed i loro aspetti da me previsti e notati anticipatamente, siccome io gli ho molte e molte volte fatti vedere a queste Altezze Serenissime.
      Bisogna bene, secondariamente, che non sia preteso da alcuno con chi fusse ordinato che io trattassi questo negozio, che io possa in uno o due giorni instruire ogni soggetto propostomi, che ne divenga così padrone come lo sono io che ci ho consumato sei anni nel ritrovarlo; perchè gli artifizi grandi ed illustri non sono mai esposti in tutto ad ogni maggior grossezza del vulgo, e questo, che è sottilissimo e pur ora nascente, ricerca d'esser maneggiato con pazienza e studio, siccome avviene degli altri esercizi nobili: perchè mai non si sarebbono introdotte tra gli uomini la pittura, la scultura, la musica, l'arte del cavalcare e mille altre di grande ingegno, se tutti quelli a chi non succede di farsi in sei giorni perfetto scultore o pittore, musico eccellente e gran cavallerizzo, l'avessero disprezzate e dismesse; e l'arte stessa del navigare mal si sarebbe ridotta a tanta perfezione, se chi prima l'esercitò con un piccolo e mal composto legnetto, l'avesse deposto, disperato del poter mai contrastare e superare Eolo e Nettunno.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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