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      Poscritta.
     
      Io ho scritto altre volte al Sig. Conte di Lemos, e consegnai la lettera al nipote del Sig. Card. Bonsi(647), che passņ a Marsilia sopra le medesime galere che condussero ultimamente in Spagna detto Sig. Conte. Dubito che si sia smarrita, poichč non ho inteso nulla, nč anco dal suo segretario(648), al quale pure scriveva: e forse questa č la causa che il Sig. Conte non si č mostrato cosģ acceso come ne aveva data intenzione detto suo segretario, il quale mi aveva detto, insieme con altri di casa del Sig. Cardinal Borgia(649), che gią era stata stabilita pił tempo fa certa recognizione di onore ed utile a chi avesse portata l'invenzione che io propongo; il che potrą V. Ecc. facilmente intendere. Quando il negozio si annodi e che io debba venire costą provvisto delle cose(650) necessarie, sarą conveniente che io possa farlo senza dovere aggravare nč il mio Padrone nč la mia tenue fortuna; il che metto solo in generale in considerazione a V. Ecc., intendendo io di avere sopra tutto riguardo alla mia reputazione, non meno per quello che ha da derivare da me stesso, e massime essendosi, sin dalla prima volta che se ne scrisse a V. Ecc., interessato in certo modo il Sereniss. nostro Padrone. Scusimi se sono stato nello scrivere prolisso, e forse in alcuna parola troppo libero; perchč la distanza de' luoghi ed anco il negozio stesso, per diversi rispetti, non ammettono il poter ritornare per molte repliche sopra le medesime cose; e quello che liberamente scrivo, non dee passare oltre la vista di V. Ecc.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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