Ma non posso io fare l'osservationi ch'ella scrive, della minore o maggiore apparenza de' pianeti apogei o perigei, perchè non posso incontrare in telescopio che ci arrivi, con tutto che ci ho speso parecchi scudi, nè veggo Saturno se non di questa figura [vedi figura 1238.gif], e l'ombroso pare di color ben azuro, effetto del cristallo. Dio lo perdoni a V. S. Non ho fatta diligenza per riveder Marte per le mie troppe occuppationi, alle quali s'è aggiunta una lite diabolica, oltre all'essere sempre il cielo carico di nebbie o di nuvoli: ma voglio ad ogni modo vederlo, s'è visibile.
Mi confesso intanto singolarmente ubligato all'amorevolezza di V. S., alla quale desidero anche dover obligo maggiore, quando ella si compiacerà favorirmi intorno all'altro motivo dell'ascendente di Rimino, s'ella tiene che sia lo Scorpio con la comune, o se ha visto alcuno che le dia il Granchio, e se giudica il meglio accostarsi ad essa comune o almeno alla più parte, che a particolare opinione o congiettura e traditione. Torno a supplicarla di questa grazia con ogni suo agio, et a persuadersi di havere in Rimino un così divoto servitore e tale ammiratore del valore di V. S., quant'altri c'hoggi viva: e col pregarle felicissime le feste del Santissimo Natale, e così pieno di felici conseguenze tutto il nuovo anno, con molti appresso, quanto si saprà la prudenza di V. S. desiderare e sperare, le faccio riverenza.
Di Rimino, li 24 di Decembre 1616.
Di V. S. Ill.ma et Ec.maAll'Ec.mo S.r Galileo Galilei.
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