Tanto mi è parso di significare a V. S. Ill.ma, rimettendo il tutto alla sua prudenza; et inchinandomi humilmente a loro AA. S.me, et augurandogli la buona Pasqua, come anco a V. S. Ill.ma et alla sua dilettissima S. figliuola(680), me gli raccomando in grazia e ricordo servitore devotissimo.
Di Pisa, li 22 di Marzo 1617(681).
Di V. S. Ill.maDev.mo et Obblig.mo Ser.re
Galileo Galilei.
1252*.
GIOVANFRANCESCO SAGREDO a [GALILEO in Firenze].
Venezia, 7 aprile 1617.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 65. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re S.r Ecc.mo
Ricevo le lettere di V. S. Ecc.ma scritte in Pisa a 22 del passato, dalle quali comprendo che ella non habbia ricevute così quelle(682) che le scrissi diffusamente in proposito de' fattori, come dell'operato col S.r Cremonino, seben io non m'assicuro che possa il tempo servire, non tenendo ben a memoria il tempo della data di esse mie lettere, che voglio sperare le siano fin ora capitate. Hora mi occorre aggiongerle, che il fattore che prese licentia ha promesso fermarsi ancora due anni, in capo a' quali voglio sperare che il Germini debba riuscir atto in luogo suo, e tanto più che si sono dati al suo compagno ordini espressi et efficaci che participi seco tutti i negotii e lo instruisca di tutte le cose nostre; il che aggionto all'attitudine et buona volontà del Germini, ne succederà certamente l'effetto che egli et noi desideriamo et pretendiamo.
Ho ridotto il S.r Cremonino a farmi procura per poter pigliar a cambio li 124 cechini, et volevo pagar io l'interesse, perchè il negotio si espedisse in una sol fiera; ma egli mi dà intentione di aspettar un anno a pagare, nè ho rifiutato il partito, stimando in altra maniera potesse riuscire la dilatione maggiore.
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