Desidero dunque che mi favorisca d'insegnarmi come si proverebbe a chi negasse il centro commune esser l'istesso C, trasportando il peso X dalla parte di S, T, V; poichè con tal variatione non veggo che le prove fatte siano bastevoli, o almeno l'ingegno mio non le riconosce per tali. Dico nondimeno ch'io non dubito del quod, atteso che la detta propositione si mostra vera con l'isperienza.
L'istesso intopo ritrovo in Luca Valerio(686), quando arriva a simil passo, e nell'auttore d'un trattato delle Mecaniche che, venuto da Roma, va a torno con molto credito(687), il qual facendo la demostratione con pesi legati con funicelli al vecte, quando slega il funicello che prima era di là dal centro commune, all'hora mi pare che ritorni nella stessa difficoltà.
Circa alla velocità del moto de' corpi gravi, verbigratia della stessa gravità in spetie, quantunque molto disuguali in grandezza e nel peso, che porta seco la maggior mole di sostanza grave, pare ad alcuni haver avertito per replicate prove da non mediocre altezza che non vi sia differenza sensibile, arrivando insieme al piano, lasciati cader insieme, e si ode esser stato provato da altri; onde viene in pensiero che la velocità del moto in detti corpi non séguiti tanto conforme alla proportione del peso totale d'uno al peso totale dell'altro, quanto dell'eccesso sopra la resistenza del mezzo: per il che, havendo una palla di piombo d'un'oncia quella proportione d'eccesso, o centupla o altra, alla resistenza del mezzo che riempie e spartisse, che una pur di piombo d'un peso a quanto le corrisponde, perciò l'una et l'altra con ugual velocità si move.
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Luca Valerio Mecaniche Roma
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