E perchè non m'occorre altro di novo, li bacio le mani, rallegrandomi del felice arrivo, che m'è stato significato da Mess. Gio. Batta.
Pisa, il 16 di Maggio 1617.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Ser.re e Dis.lo
D. Bened.tto Castelli.
Il Padre Teatino sarà presto di ritorno da Genova, dove è andato a far l'orazione nell'incoronazione del Duce. Desiderarei haver quel maggior numero di costituzioni che si potrà con commodo di V. S.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Filosofo di S. A.
Firenze.
1255*.
GIOVANFRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Firenze
Venezia, 20 maggio 1617.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 66. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re S.r Ecc.mo
Ricevo più mani di lettere da V. S. Ecc.ma, mandatemi da Pisa; e le continue e molestissime occupationi mie mi han fatto differire la risposta.
Mastro Antonio specchiaro s'è affaticato molte settimane per far alcuni vetri buoni per lei, nè in tanto tempo glie n'è potuto riuscire pur uno che arivi alla mediocrità. Heri solamente me ne portò egli uno di lunghezza di sette quarte, stimato da lui di estraordinaria bontà. Me lo fece vedere, mi parve buono, ma non tanto miracoloso quanto me lo faceva. Volevo mandarglielo hoggi, ma perchè è assai grande, non mi sono arischiato inviarlo senza accommodarlo con qualche diligenza; il che non ho potuto fare di mano mia per la stretezza del tempo. Lo manderò la posta ventura, et forse con qualche cosa altro.
La sorella di Barbino(688) è aspettata da me con sommo desiderio.
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