Fatto questo, conclusi che dal loco dove io ero sino al campanile vi era d'intervallo cento e sei in circa di quei spazii che restavano tra le due bocche dei cannoni: e perchè so che la ragione del tutto è nota a V. S. Ecc.ma, non sarò longo a scriverla; ma solo li dirò, che essendo il detto spazio per l'apunto tre braccia, ritrovai con misura propria la distanza tra me e 'l campanile essere trecento e venti braccia: e veramente è una cosa galante e di molto gusto e che riuscirebbe a misurar distanze grandissime, come di isole in mare etc. Ma perchè sono al fine del foglio, rimetto il tutto alla censura di V. S., e finisco restandoli servitore al solito.
Pisa, il 24 di Maggio 1617.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maAff.mo Ser.re e Dis.lo
D. Ben.tto Castelli.
Fra Bonaventura(694) fa riverenza a V. S. Ecc.ma, e la prega a conservarli la sua buona grazia.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Filosofo di A. S.
Firenze.
1258.
FEDERIGO BORROMEO a GALILEO [in Firenze].
Milano, 14 giugno 1617.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 127. - Autografa la sottoscrizione.
Ill.re Sig.re
Nel presente ritorno del Dottor Giggio(695) ricevo da V. S. in grado di particolar sodisfattione la cortesissima sua lettera e le molte dimostrationi della volontà et affettione sua verso di me, ch'egli mi testifica haver chiaramente conosciute. Però, come io faccio conto della persona e valore di V. S. et ho havute care l'osservationi che l'è piacciuto inviarmi, così l'assicuro di serbarle particolar obligatione, con prontezza di darle contrasegni di questa stima e volontà mia verso di lei in qualunque cosa che le possi esser di gusto e servitio.
| |
S. Ecc Ill Ecc Ser Dis Castelli Bonaventura S. Ecc Ill Ecc Sig Sig Galileo Galilei Filosofo Firenze Sig Dottor Giggio
|