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      Io non ho avuto fortuna d'incontrar tal cosa: ma per trovare il modo, che assolutamente è solo al mondo, di riconoscere in mare e in terra ogni giorno la longitudine, prima mi è stato necessario trovare modo di accrescer la virtù visiva, e non un poco, ma trenta e quaranta volte sopra i termini della natura, e questo ho io fatto, ed è cosa mirabile; ma ciò non bastava, se la natura non aveva collocate in cielo alcune stelle vaganti, ed invisibili a tutti quelli che sono stati avanti di me, le quali colle continue e frequenti mutazioni de' loro aspetti potessero servire al bisogno nostro. Erano, e sono, tali stelle in cielo; ma erano invano, se io non le ritrovava. Io le ho scoperte, ed è stato incontro nobilissimo; perchè è stato un ritrovare un altro piccol mondo in questo gran mondo. Ma tutto questo era poco o niente, se io di più non trovava esattissimamente i momenti loro ed i periodi; il che pure colle vigilie e con diligentissime osservazioni di cinque anni continui ho conseguito, con grande scapito della sanità e pericolo della vita. Ma nè anco tutto questo bastava, se non mi veniva in mente l'applicar tutta questa gran macchina all'uso della navigazione, provvedendo a quelle difficoltà che potevano ostare al porla in atto; e questo ho similmente fatto. Ora, che questa operazione, che depende da principî sì grandi e nobili, s'abbia a ridurre proporzionata alla stolidità di cervelli eletti tra i più stupidi, io non lo so nè vorrei saper fare: ma dico bene a V. Eccell. ed a Sua M., che l'ho ridotta a tale agevolezza, che i marinari medesimi, che prendono l'altezza della linea, del polo, del sole e che maneggiano la bussola e la carta, faranno anco tutti in eccellenza questa operazione della longitudine dopo l'instruzione di dieci o quindici giorni al più, mentre io d'anno in anno gli darò scritte o stampate le constituzioni ed aspetti di esse nuove stelle, che son per seguire continuamente d'ora in ora; una sola delle quali constituzioni basta che essi riscontrino in quella notte che desiderano di ritrovare la longitudine, e subito la sapranno, solo col saper contar l'ore dopo il lor tramontar del sole.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





Eccell Sua M