Volentieri vedrò le ragioni [del] S.re Galileo, cui già tanto m'affettionai pe 'l suo Sidereo Nonzio, sopra il quale feci anco alcune mie considerazioni, come suo discepolo, per impararne qualche cosa di più dal suo elevato ingegno; et mi fingerò d'essere seco in trattandone con V. S., che sì gli è familiare. Et le bacio la mano, ringraziandola della occasione apprestatami.
Di casa, li 12 Luglio 1617.
Di V. S. molto Ill.reServ.re Aff.mo
Ascanio Turtorini.
1263*.
GIOVANFRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 21 luglio 1617.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 68. - Autografa. Alla lettera facciamo seguire la "replicata di cambio", che è anche presentemente allegata.
Molto Ill.re S.r Ecc.moRicevo le sue lettere, et le mando la replicata di cambio. La prima(710) fu mandata con un gran piego et due scatole per via del Ressidente(711); voglio creder che l'habbia ricevute.
Circa allo Stecchi, il S.r Zaccaria mio fratello parve che restasse adombrato dalla varietà della sua vita, et non molto sodisfatto della lettera. Noi certo siamo in gran bisogno, et per attendere al terreno, et per Cadore in un carico di dispensa di vittuarie, al quale da principio fu applicato il Germini; et finalmente ho bisogno qui in Venetia di uno con nome di cameriero, ma che servisse e potesse accommodarsi a tenir conti, poichè questo che hora mi serve è così inetto che non posso più sopportarlo, facendo io più fatica a fargli scrivere che a scrivere di mio pugno. A questo non do più che £ 14 il mese, e le spese a tinello come gl'altri servitori; se il soggetto che si trovasse valesse anco per servitio de' conti, potrebbesi arrivare alli 3 ducati il mese.
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