Che sarà fine di queste, pregandole dal Signor Dio felicità.
In V.a, a 21 Luglio 1617.
Di V. S. Ecc.maTutto suo
Gio. Fran. Sag.
Al dispensiero di Cadore diamo ducati 10 al mese, a tutte sue spese.
Al fattore per il terreno disegniamo dar le spese e 30 ducati all'anno, o cosa simile.
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re S.r Hon.moL'Ecc.mo S.r Galileo Galilei.
Firenze.
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Agl'8 di Lug.o 1617. In Ven.a
d.ti 100 a s. 80 e mezzo <...>.
A uso, non avendo per la prima, pagate per questa seconda di cambio al S.r Galileo Galilei d.ti 100 a s. 80 e mezzo <...>, cambiati con l'Ill.mo S. Gio. Franc. Sagredo del'Ecc.mo Procuratore(712), e ponete come per la di avviso. A Dio.
Amerigo, Piero Capponi.
Fuori: A' Mag.ci SS.ri Lucantonio, Ubertino et Esaù Martellini.
In Firenze.
1264*.
ANTONIO GIGGI a GALILEO in Firenze.
Milano, 26 luglio 1617.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXVI, n.° 115. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r et P.rone mio Oss.mo
Non è convenevole che V. S. voglia fare scusa della tardanza, dove l'errore è mio, che ardisco ai gravissimi negotii di V. S. aggiungere importuno travaglio di scrivere; e perciò protesto a V. S. che mi sarà di favore singolarissimo che col mezzo del P. F. Bonaventura(713), se occorrerà, mi faccia avisato di quello forsi ricercarò con mie lettere.
L'Ill.mo Sig. Card.e Borromeo ringratia V. S. della cortesia sua del volere mandare i suoi libri, e priega V. S. a non fare altro se non mandarci la nota di quanto sino al presente è stampato.
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