Ho scritto, quando mi trovavo in quelle parti, alli fratelli di M. Rocco Berlinzone(721) nell'Indie, acciò mi mandassero semi di fiori o altre piante che non sono in Italia; ma da loro non ho havuto altro che ciancie et promesse. Può esser V. S. certissima che sento infinito dispiacere non poterla servire, et per rispetto ancora del soggetto così grande(722) che li desidera. Non abbandonerò la pratica, et se in queste parti si troverà cosa degna, spero conseguirla. Et per fine le prego dal Signore Dio felicità.
In V.a, a 5 Agosto 1617.
Di V. S. Ecc.maTutto suo
G. F. Sag.
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re Sig.r Ecc.moIl S.r Galileo Galilei.
Con un fagotino con tre chiavi.
Firenze.
1267*.
FABIO COLONNA a [GALILEO in Firenze].
Napoli, 10 agosto 1617.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 31. - Autografafa.
Molto Ill.e Sig.r mio sempre Oss.mo
È obligo de' Lincei di augurar felice anniversario alli S.ri compagni nel mese di Agosto; et perchè io desidero osservar, in quanto posso, l'institutione, con questa ho voluto far il mio debito con V. S., con pregar Nostro Signore le conceda a V. S. altri cento di questi anniversarii felicissimi, per beneficio de V. S. et de' virtuosi, che aspettano le sue osservationi dottissime.
Il S.r Stelliola nostro ha cominciato a stampar sopra il telescopio(723), et ne manderà il foglio a V. S., acciò l'avisi delli mancamenti, come a maestro, et che lo favorisca poi nelle altre occasioni, come ne scrive a V. S. Et io intanto le basio le mani, accertandola che le vivo affettionatissimo, con sempre lodar la sua gran virtù; et finendo, le resto servitore, con pregar N. S. per la sua salute et lunga vita.
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