Fiorenza.
1272*.
FEDERICO CESI a [GALILEO in Firenze].
Acquasparta, 22 agosto 1617.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 13. - Autografa.
Molt'Ill.re Sig.r mio Oss.mo
Sono da quattro mesi che non ho lettere di V. S., e solo dubito d'intercettioni, e tanto più che io le ho scritto più volte, et anco il S.r Stelluti(732), in questo tempo, nè intendiamo cosa alcuna; onde ne sto con travaglio desiderosissimo. V. S. mi levi di esso quanto prima.
Di me non posso darli altra nuova, se non che, assente da Roma, non son nè anco libero da molestissimi affari che di là mi corrono a ritrovare: pur mi riesce ricrearmi talvolta con le naturali contemplationi. Mi creda che il non haver di lei nova mi tiene in fastidio grande, essendo privo della consolation che ricevo intendendo di lei, alla quale devo tanto. L'aspetto ogn'ordinario; e pregandole da N. S. Dio ogni bene e quest'anno(733) felicissimo a' suoi studii e pieno d'ogni contentezza, a V. S. di tutto core bacio le mani.
Di Acquasparta, li 22 Agosto 1617.
Di V. S. molt'Ill.reAff.mo per ser.la sempre
F. Cesi Lin.o P.
1273**.
GIOVANNI FABER a GALILEO in Firenze.
Roma, 26 agosto 1617.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 35. - Autografa.
Molt'Ill. Sig.re et Padron mio Oss.mo
Vengo con questa a compire con V. S. il debito mio di congratulatione dell'anniversario dell'institutione academica nostra, con augurare a V. S. sanità, prosperità et progresso nelli suoi studii heroichi et incremento felicissimo all'Academia nostra, per la quale il Prencipe nostro non è manco solecito che per li proprii negotii domestichi, nelli quali però hora si trova molto immerso.
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