Se costì non fossero cose ordinarie, le ne manderei fin una docina da piantare, et al tempo dell'inestare manderei qualche calmella che intendo riuscire, mestata sopra mandolari et perseghi. Et per fine a V. S. Ecc.ma baccio la mano.
In Ven.a, a 20 Ottobre 1617.
Di V. S. Ecc.maTutto suo
G. F. Sag.
1282*.
GIROLAMO MAGAGNATI a GALILEO in Firenze.
Venezia, 4 novembre 1617.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 93. -
Molt'Ill.re et Ecc.mo S.re, S.r mio Oss.mo
Scrissi molte settimane sono a V. S. Ecc.ma(753), e le inviai una lettera diretta al S.r Gio. Batta Strozzi, pregandola che si degnasse ricapitarla(754), nè ho sentito nova alcuna che m'habbia fatto questa grazia; nè meno ho sentito alcun particolare del gusto di S. A. Ser.ma circa la grotta, della qual, come havrà inteso, hebbi tardissimo la lettera che mi significava il servizio, o per dir meglio la servitù, che volontieri e di buon cuore le havrei prestato, quando del bisogno io n'havessi havuto più chiara notizia, come ne la pregai. Ora vivo con gran desiderio di saper se ha data la lettera al S.r Strozzi(755), del che di cuore la supplico avisarmi, come d'ogni altra cosa in ch'io potessi valere per servir il Ser.mo Padrone et insieme V. S. Ecc.ma, la grazia di cui temo havere smarrita per l'ostinatissimo e lunghissimo suo silenzio.
Prego Dio nostro Signore che le conceda ogni prosperità, e che mi mantenga l'amor suo e me ne dia segno con qualche suo comandamento, et affettuosamente le bacio le mani, come anco fa l'Ecc.mo S.r compare Ferrari.
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