Tuttavia non riguarderei a nessuna fatica per servirla anco in questa maniera, se non fusse una assai ferma speranza di poterla, e forse in breve, servir di presenza, o per passaggio di costà per più lungo viaggio, o a posta per visitar S. Carlo e V. S. Ill.ma stessa. Intanto la supplico a prestarmi tanto di credenza, che non metta dubbio alcuno circa le cose osservate da me ne' corpi celesti, le quali, piacendo al Signore Dio, vederemo una volta insieme; et intanto, pregandole da Sua Divina Maestà le buone feste del Suo Natale e felice Capo d'anno con molti altri appresso, et il compimento d'ogni suo desiderio, humilmente me li inchino, e reverentemente gli bacio la veste.
Dalla Villa di Bellosguardo, li 23 di Dicembre 1617.
Di V. S. Ill.ma e Rev.ma
Dev.mo et Obblig.mo Servitore
Galileo Galilei.
1290.
GALILEO ad ORSO D'ELCI in Madrid.
Firenze, 25 dicembre 1617.
Dal Tomo III, pag. 139-141, dell'edizione citata nell'informazione promessa al n.° 1201.
Firenze, 25 Dicembre 1617.
Avrà forse V. Ecc. ricevuta sin ora un poco di scritturetta(769), che repentinamente mandai all'Illustriss. Sig. Picchena dopo che mi ebbe fatta parte di quanto V. Ecc. gli scriveva nell'ultima sua de' 30 di Novembre(770), dove per la strettezza del tempo, poichè un'ora dopo doveva partire un corriere per costà in diligenza, non potetti se non brevissimamente accennare alcuno particolare intorno le difficoltà che promuove V. Ecc. circa la mia proposta; intorno alle quali ora più posatamente le dirò quanto mi occorre, sebbene simili discorsi doveriano veramente esser fatti presenzialmente, per la comodità del rispondere all'altre instanze che successivamente vanno nascendo.
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