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      Ho voluto scriverlo a V. S., acciò gli sia per aviso.
      Mi è stato molto caro che il vetro sia atto a dar satisfatione a V. S., del quale, senza nessun protesto di restitutione, mi farà favore servirsene come cosa sua, stimando haverlo molto bene impiegato nelle sue mani. Desidero sì bene che mi faccia favore avisarmi per lettera l'osservatione celeste che per la sua mi significa, non potendo fra breve tempo intenderla a bocca, essendo costretto, per lo stesso negotio che venni qui a Roma, giongere anco sino a Napoli, dove potrà V. S., piacendoli, scrivermi a dirittura, assicurandola che gli restarò con obligo grandissimo di servirla in ogni occasione. E bacio a V. S. le mani, pregando il Signore la conservi felice come disia.
     
      Da Roma, adì 2 di Gennaio 1618.
      Di V. S. Ill.eS.re
      Il Marchese d'Oriolo.
     
      Fuori: Al Ill.e Sig.orIl Sig.or Galileo Galilei, a
      Fiorenza.
     
     
     
      1294*.
     
      FEDERIGO BORROMEO a GALILEO [in Firenze].
      Milano, 3 gennaio 1618.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 131. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Molto Ill.re Sig.re
     
      Non deve V. S. prendersi un minimo pensiero, non che incomodo alcuno, di rispondere alle difficoltà accennatele dal Dottor Giggi(777), poichè, oltre che si proposero per modo di discorso, senza disegno d'aggravarla, io preferisco la salute e buon stato suo a qualunque cosa. E come sento dispiacere della presente sua indispositione, così le desidero e prego dal Signor Iddio intera sanità et ogni contentezza, con ringratiarla dell'ottima sua volontà verso di me et offerirmele di tutto cuore.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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