Sarà bene per ogni rispetto che lo scritto ritorni, com'ella si essibisce, in mano del Mersi(787): et che sia straciato, poco importa, già che con sue lettere confessa non haver esborssato a conto del debito et della promessa che cento soli; de' quali se ella non vuole il ricevere, poco a me importa, sicuro che quest'acortezza non sarà a lei di alcun giovamento. Quanto poi alli calcoli che ella mi fa di usi, dovrei tacere, poi che io non ho seco imaginabile negotio di questo: ma già che ella tanto prontamente mi fa parte del convenuto in parola col S.r Galilei, asserendo havergli promesso l'uso di sei per cento et havergli ancora contato circa cento ducati a quest'effetto, convengo dirle che, se così fosse et io havessi ordene di riscuotere anche gli usi, sarebbe V. S. Ecc.ma (concesso anche l'esbresso scritto da lei, che con ragione si potria metter in dubio) debitrice di buona suma, la quale non può ritenere senza grande intacco della sua coscienza et de l'honor suo; perchè l'attaccarsi a quella regola, che danaro non può far danaro, et alle leggi contro gli usuratici, è cosa che nel caso nostro non le riuscirebbe, perchè il lucro cessante et il danno emergente accomoda tutti questi negotii, et il ricorrere alla giustitia per mancar di parola, per dannegiar un amico e per rubargli il suo, è cosa propia d'infami, che per l'utile del denaro abbandonano l'honore et la riputatione. Però, come amico suo, io la consiglio et la esorto restituire lo scritto, apparecchiar li sessantadue cechini per saldarlo, et se ha promesso uso deli denari per alimento delle figliuole del S.r Galilei, farne il conto e saldarglielo intieramente, acciò da questo atto generoso, ma però giusto e debito, si possa credere che anco il resto delle parole dette non sia diffetto di volontà, ma di memoria, perchè l'assicuro che non restando alcun intaccato, facilmente si crederà ogni bene di lei, et riguarderà ai fatti et non alle parole.
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Mersi Galilei S. Ecc Galilei
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