Per conto delle cose di V. S.(791), ho havuto lungo ragionamento col Sig.r Giovanni Medici, il quale mostra di non esserne stato informato et haverne solamente sentito parlare un poco dal Conte Orso(792): et havendolo io ragguagliato di molte particolarità, mostra di restare assai capace, et che havrà gusto di ragionar con V. S., quando egli sarà tornato in Firenze.
Ho sentito dal Padre Don Benedetto che V. S. stava assai bene di sanità, di che ho grandissimo contento. Et di cuore le bacio le mani.
Di Pisa, 25 Genn.o 1617(793).
Di V. S. Ill.reS.r Galileo.
Aff.mo Serv.reCurzio Picchena.
Fuori: All'Ill.re Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
1304*.
GIOVANFRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Bellosguardo.
Venezia, 3 febbraio 1618.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 63. - Autografa.
Molto Ill.re S.r Ecc.mo
Spero che l'ardire et l'astutia del Cremonino certamente non sia per prevalere alle ragioni di V. S. Si procurerà il pagamento della lettera de' cento ducati, che ho presi per lui, alla fine del presente mese o al principio del venturo, et converrà certo pagarla. Se egli poi pretenderà alcuna cosa da me, mi farà cittare, chè gli risponderò in giuditio come ho fatto in lettere.
Mandai quelle di V. S. ad esso Cremonino, e con queste ella havrà la risposta(794), la quale ho aperta per mia informatione, caso che costui volesse meco la picca, et perciò ne ho tenuto anco la copia.
Qui acclusa sarà anco la copia di altre lettere passate tra lui et me(795), nelle quali mi persuado che ella sia per vedere che tratto questo negotio con più ardore che se fosse mio proprio.
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