E perchè spero che col favor suo non ci habbia da esser difficoltà, la prego solamente a procurarne l'espeditione per sabato o vero per lunedì prossimo, al qual tempo vorrei poterlo mandare a S. E. a Roma. E la supplico con questa occasione a baciar la veste humilissimamente in mio nome a loro AA. S.me, et a lei con ogni vero affetto mi ricordo servitore devotissimo.
Da Bellosguardo, li 19 di Ap.le 1618.
Di V. S. Ill.maDev.mo et Obb.mo Ser.re
Galileo Galilei.
Di mano di COSIMO II, Granduca di Toscana:
Ita est.
C.
e di mano di CURZIO PICCHENA:
L'Auditore delle Riformagioni faccia fare il privilegio nella solita forma.
Curzio Picchena.
19 Aprile 1618.
Fuori: All'Ill.re Sig.re e Pad.n Col.moIl S. Curzio Picchena P.o Segr.o etc.
In sua mano.
1313*.
CURZIO PICCHENA a [GALILEO in Bellosguardo].
Firenze, 19 aprile 1618.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 36. - Autografa la sottoscrizione.
Ill.re Sig.r mio Oss.mo
Sebene si concedono qui difficilmente privilegii di libri che s'hanno da stampare altrove, nondimeno il Gran Duca, in grazia del Principe Cesis, lo concederà; ma bisogna che V. S. sappia che questa cosa ricerca molti giorni di tempo, perchè s'ha da distendere un privilegio in cartapecora col sigillo in piombo, per esser sottoscritto poi dal Gran Duca et da altri ministri. Oltre di questo, havendo io fatto chiamare il Cancelliero delle Riformagioni, egli non finisce d'intendere se quel Franciscus Stellutus sia lo stampatore, et che cosa voglia dire Procurator Lynceorum, et che cosa sieno questi Lincei, chi fusse quel Francesco Hernando; oltre che quivi pare che manchi una parola, cioè o libris o opere o hystoria o cosa simile, se già non vuole che la vi s'intenda.
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